L’arte, la scienza e la tecnologia collaborano in un proficuo connubio che ha allargato i confini del panorama artistico, dando vita alla figura di un artista “collettivo” o “plurale” capace di relazionarsi creativamente con altri professionisti di altri settori e di usare le nuove tecnologie al servizio della Public Art e di progetti creativi collettivi in generale.
L’arte digitale, la comunicazione, la diffusione culturale stanno rafforzando le capacità dei territori e delle realtà che ne hanno capito l’altissimo valore di calamitare persone e attività produttive sostenibili.
La testimonianza di Fabio Iaquone, in calendario il 12 novembre presso la sede dell'associazione culturale Museo di Cartone (Barletta), racconterà come la tecnologia stia cambiando il modo di concepire gli allestimenti museali e teatrali, il racconto delle città e degli spazi pubblici, le organizzazioni di luoghi non tradizionalmente imputati all’arte, come gli spazi fieristici, attraversandone e illustrandone esperienze, esempi e sperimentazioni in atto e dimostrando quanto il ruolo degli artisti e degli “imprenditori” culturali possa essere fondamentale in tale processo.
Rivolta a giovani artisti, studenti delle accademie di Belle Arti, enti e soggetti istituzionali e non che si occupano di gestione e organizzazione di spazi culturali e artistici pubblici e privati, imprese culturali e creative, la discussione con i partecipanti avverrà anche attraverso la proiezione di video e materiale interattivo.
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