Come rendere accessibili e divulgativi i documenti archivistici, senza rinunciare al rigore scientifico? L’intervento della relatrice, prof.ssa Cristina Cenedella, direttore del Museo storico e responsabile degli Archivi storici del Museo Martinitt e Stelline a Milano, testimonierà come questo sia possibile. L’ Archivio del Museo Martinitt e Stelline di Milano, unico esempio in Italia di museo di fonti archivistiche dedicato al welfare e all’assistenza, costituisce un modello di nuova musealizzazione in cui la digitalizzazione degli archivi suggerisce inediti itinerari di turismo culturale ed emozionale. Come dire, si digitalizza ma non solo: si proiettano, si recitano, si musicano e si assemblano i documenti in vere e proprie installazioni, in scenografie e in "racconti multimediali".
In un’epoca in cui la tecnologia informatica rivoluziona e velocizza la trasmissione dei saperi, semplifica ma anche complica l’interpretazione della realtà, è necessario formarsi e formare le nuove generazioni su professioni innovative, al passo con i tempi, legate a alla comunicazione e divulgazione del patrimonio culturale, di cui è ricchissimo il nostro territorio regionale. Ci riferiamo alla conoscenza, promozione e valorizzazione non solo dei beni artistici, architettonici  e archeologici ma anche di beni come quelli librari e, soprattutto, di beni archivistici che richiedono un intervento specialistico di operatori del settore, poco attrattivi per un pubblico indifferenziato. La digitalizzazione di fondi archivistici riordinati permette, invece, di proporre percorsi di indubbio interesse e coinvolgimento. Le nuove tecnologie consentono di condurre visite guidate virtuali interattive che contribuiscono a ricostruire, anche attraverso documenti audio-video, la “messa in scena” di un particolare momento e aspetto storico proposto. La Testimonianza di Crstina Cenedella, realizzata sotto forma di seminario e aperta al dibattito finale dei presenti, si svolgerà nella Biblioteca nazionale “Sagarriga Visconti Volpi”, Cittadella della Cultura di Bari.