Sesta storia per la rubrica #LdbStorytelling.
Dal 16 al 24 maggio si è svolto “Ripartiamo dalla nostra terra!”, Laboratorio dal Basso dedicato all’agricoltura sociale. Generare territori a più alto grado di vivibilità, aumentare le opportunità occupazionali per soggetti a bassa contrattualità, formare nuovi agricoltori, anche in vista di una valorizzazione di risorse fondiarie abbandonate, è stata la sfida lanciata da iP@t , proponenti del Ldb. Li abbiamo intervistati oggi per conoscere da vicino i risultati di questa esperienza.
Come nasce l’Idea di un LdB sull’Agricoltura Sociale
Il Laboratorio, pensato e costruito dalla nostra associazione, nasce da alcune considerazioni legate alle tradizioni del mondo rurale italiano, aspetti da recuperare e rivalorizzare, connessi ad una necessità di diversificazione delle attività all’interno di una azienda. Più nello specifico, l’agricoltura sociale rappresenta un’occasione di fusione tra due mondi: l’agricolo ed il sociale, il profit ed il no profit. Abbiamo già avviato nella nostra realtà locale un’esperienza di agricoltura sociale, in partenariato con l’associazione GustaMente Puglia (capofila), finalizzata a formare ed inserire nel mondo lavorativo soggetti svantaggiati, attraverso un percorso di apicoltura biologica, attraverso degli orti sociali destinati ad anziani e bambini, che andremo a realizzare nei mesi prossimi. Volendo trasformare l’agricoltura in una attività lavorativa vera e propria e in grado di sostenerci in termini di reddito, abbiamo deciso di sfruttare l’occasione imperdibile, offerta dai Laboratori dal Basso, di programmare un percorso formativo che soddisfacesse le nostre esigenze in termini tecnici e progettuali.
I proponenti
L’associazione di promozione sociale iP@t – Servizio unico territoriale per l’ informazione, la promozione e l’ assistenza turistica nasce come centro territoriale che si occupa di promozione del territorio; attualmente gestisce il centro informazione all’interno del Parco dei Guerrieri di Vaste (LE). La nostra associazione ha avviato, a partire dal 2013, una partnership con un’altra associazione salentina che si occupa di promozione del territorio ed agricoltura sociale. Siamo risultati vincitori del bando Puglia Capitale Sociale con un progetto inerente l’agricoltura sociale.
I luoghi
La sede degli incontri è stata la cappella di San Vito di Ortelle, risalente al 1700 circa e situata al centro di un’area dove finora si è sempre svolta la Fiera di San Vito. E’ stata scelta questa location perché l’Amministrazione cittadina ha l’obiettivo di rivalutare l’area attrvaerso un mercato agricolo dedicato ai prodotti a chilometro zero, biologici e che prevederà la realizzazione di un Gruppo di Acquisto sul territorio. La gestione delle attività sarà affidata ad alcune delle associazioni che hanno preso parte al Laboratorio dal Basso e che, proprio grazie alle conoscenze e competenze acquisite, ora potranno avviare una serie di iniziative di agricoltura civica e sociale, tese ad accrescere il valore aggiunto del progetto mercatale.
La platea
Gli incontri hanno avuto un enorme riscontro sul territorio, coinvolgendo molte professionalità differenti: agronomi, imprenditori agricoli locali, amministratori locali, operatori e dirigenti di cooperative sociali e associazioni ambientaliste. Per gli imprenditori è stata l’occasione per acquisire conoscenze in merito a possibilità di diversificazione delle attività aziendali, coniugando profit e non profit e acquisendo contatti con gli operatori sociali del territorio. Per gli amministratori locali è stata l’occasione per conoscere imprese e cooperative del territorio e per apprendere come supportare iniziative di inserimento di soggetti svantaggiati in agricoltura, programmandoli all’interno dei piani sociali di zona.
Approccio culturale
L’agricoltura sociale promuove il passaggio da un concetto di servizi basati sulla logica dell’assistenza ad una visione di giustizia sociale, secondo cui è possibile passare dalla presa in carico dei soggetti deboli ad una loro partecipazione attiva alla vita sociale ed economica. In questa prospettiva, l’agricoltura sociale spinge a riflettere sull’opportunità e sulle modalità necessarie per innestare sull’idea di continuità socio assistenziale dei servizi, quella di continuità del processo attivo di inclusione sociale delle persone. Per gli enti locali, la crisi di risorse pubbliche implica la necessità di cercare ipotesi di lavoro utili per rispondere ai bisogni delle popolazioni locali. In un siffatto contesto l’agricoltura sociale appare come una innovazione organizzativa che può arrecare vantaggi in più direzioni: per il servizio pubblico che risparmierebbe l’investimento sulle strutture; per le imprese agricole che vedrebbero dilatarsi le opportunità di valorizzazione delle risorse aziendali; per le persone svantaggiate a cui si aprirebbero nuovi orizzonti, in vista del pieno riconoscimento della propria dignità.
Conclusione dei lavori: nascita di un network
A nostro avviso il Laboratorio ha avuto un’ottima riuscita, coinvolgendo le professionalità previste ma soprattutto creando un gruppo di lavoro molto compatto. I partecipanti infatti sono stati assidui nella frequenza nel corso delle giornate di progettazione, hanno socializzato e condiviso dubbi, incertezze, spunti operativi per il futuro. Un bilancio talmente positivo che si è deciso, in chiusura di lavori, di formalizzare una lettera di richiesta, da sottoporre all’attenzione della Regione Puglia, per chiedere l’istituzione di un tavolo partecipativo per la stesura di una proposta di legge regionale in materia di agricoltura sociale. Per quanto riguarda la nostra associazione, siamo soddisfatti delle sinergie create e soprattutto del seguito che il Laboratorio sta avendo. Infatti, abbiamo ricevuto alcune proposte da cooperative o associazioni per organizzare degli incontri di promozione. Da pochi giorni siamo anche stati contattati da un’amministrazione comunale neo insediata, che ci ha invitato a tenere nei prossimi mesi dei seminari nella loro sede comunale per promuovere le possibilità che offre l’agricoltura sociale, sia per reinserire soggetti attualmente ai margini della società sia per creare nuove fonti di reddito all’interno di aziende agricole.
Per info e aggiornamenti, condivisione materiale e opportunità di collaborazioni lavorative è possibile consultare su facebook: gruppo “Progetto Agricoltura Sociale Puglia”
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