Storytelling

05 MARZO 2015

#LdbStorytelling: La Facilitazione dei Processi Partecipativi

Quarantanovesima storia per la rubrica #LdbStorytelling!

La facilitazione dei processi partecipativi è stato un Laboratorio dal Basso dedicato all’approfondimento delle tecniche di facilitazione di gruppi e di processi complessi e delle tematiche della facilitazione legate all’incontro svoltosi dal 9 ottobre al 27 novembre 2014 a Ceglie Messapica (BR). “Collaborare, condividere pratiche e conoscenze, progettare insieme, risolvere creativamente i conflitti, celebrare lo stare insieme e il fare insieme, relazionarci col mondo che ci circonda e che ci pervade, queste sono alcune capacità che pensiamo (e speriamo) dovremmo sviluppare per disegnare il nostro futuro” queste sono solo alcune delle riflessioni di ComuniTazione, associazione proponente, che attraverso questo percorso formativo ha acquisito gli strumenti necessari per iniziare, appena concluso il Laboratorio, a sperimentare sul campo le metodologie e le nozioni apprese dai sei docenti intervenuti. A riassumere con entusiasmo l’esperienza attraverso il video, una fotogallery e un racconto approfondito, sono gli stessi ragazzi di ComuniTazione.

Buona visione e lettura. Alla prossima storia!

Grazie a questi Laboratori abbiamo avuto modo di approfondire le tecniche e gli strumenti della facilitazione dei processi partecipativi.

A nostro avviso una delle grandi sfide che ci riserva il futuro è il passaggio da una società che si regge su leadership individuali ad una in cui la leadership e le responsabilità vengono condivise.

Crediamo fortemente che la complessità dei sistemi aperti in cui stiamo vivendo e le grandi criticità di questo tempo abbiano bisogno di soluzioni nuove che emergano anche e soprattutto dall’intelligenza collettiva perché, per dirlo con le parole di Einstein, non possiamo risolvere un problema usando lo stesso modo di pensare che lo ha generato.

Collaborare, condividere pratiche e conoscenze, progettare insieme, risolvere creativamente i conflitti, celebrare lo stare insieme e il fare insieme, relazionarci col mondo che ci circonda e che ci pervade, queste sono alcune capacità che pensiamo (e speriamo) dovremmo sviluppare per disegnare il nostro futuro.

La professione del facilitatore può assumere un ruolo chiave che può sostenere questo processo.

Per tutto questo il nostro percorso ha voluto esplorare da una parte le tecniche della progettazione partecipata, dall’altra l’essenza della comunicazione e la capacità di far emergere dai conflitti le risorse del cambiamento.

I laboratori sono iniziati con Javier Fernandez con cui abbiamo affrontato il tema della Governance all’interno dei gruppi, analizzato a fondo le diverse modalità di un processo decisionale, e studiato la tecnica del proaction café e del future scenario.

Poi ci siamo lasciati avvolgere dall’energia gioiosa di Sara Seravalle che ci ha condotti/e dentro al meraviglioso mondo della facilitazione visuale. Sempre con lei abbiamo avuto modo di affrontare le tecniche della risoluzione creativa dei conflitti.

Con Ana Rodhes siamo andati/e all’essenza della comunicazione e della relazione. Attraverso la deep democracy siamo entrati/e dentro, nel profondo, abbiamo lavorato sugli archetipi, sulla leadership, sul rango e sui conflitti…tre giorni estremamente intensi dai quali siamo usciti tutti in qualche modo trasformati.

Poi siamo tornati/e a lavorare sul piano cognitivo con una bellissima tecnica di progettazione partecipata di straordinaria efficacia pratica: il Metaplan, in questo laboratorio abbiamo potuto godere della grande professionalità e capacità comunicativa della docente, Serenella Paci.

E’ stata poi la volta della grande esperienza e umanità del professor Giulio Ernesti, che ci ha aiutato a comprendere i meccanismi che si nascondo dietro la relazione fra chi si occupa di partecipazione e le amministrazioni condividendo con noi l’esperienza importantissima del processo partecipativo per il ponte Bussa di Milano. Con lui abbiamo conosciuto la tecnica della Charette, utilizzata moltissimo nei processi partecipativi in Francia e che permette i cittadini di progettare su plastici, insieme a tecnici e esperti, la loro idea del quartiere in cui vivono.

Abbiamo concluso con Lorenza Soldani che ha portato la sua esperienza con Sociolab entrando in quell’aspetto così importante dei processi partecipativi che è la mappatura del territorio, la ricerca dei portatori di interesse, fino ad arrivare al bilancio partecipativo.

Questa opportunità che ci è stata data è stata fondamentale nel nostro percorso di crescita professionale e umano, e speriamo sia stato così per le tante e i tanti che, di persona o via streaming, hanno condiviso con noi il cammino.

Abbiamo già iniziato a sperimentare negli eventi di facilitazione le metodologie apprese in questi Laboratori e vogliamo rafforzare la rete sulla partecipazione in Puglia, anche organizzando eventi regionali, coinvolgendo le persone che hanno partecipato ai laboratori.

Un altro obiettivo che ci siamo posti è quello di portare avanti i progetti emersi durante i corsi: i cento scaloni a Ceglie, sviluppare l’idea di un’offerta teatrale partecipata e portare le tecniche della  progettazione partecipata nelle scuole.

Immaginiamo che comuniTazione possa diventare un punto di riferimento anche formativo regionale e nazionale in particolare su quelle forme di facilitazione ancora poco conosciute qui da noi come la Deep Democracy e l’Oasis game.

Stiamo inoltre esplorando in fase sperimentale la possibile realazione fra la facilitazione e l’arte, in particolare il teatro e il clown. Sarebbe un bellissimo tema per i prossimi laboratori dal basso!

Grazie di cuore a tutte/i.

 

 

 

 

 

 

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183 laboratori e testimonianze
7.170 ore di lezione
1.015 docenti invitati
102.855 partecipanti agli eventi
Enti promotori e sostenitori
Laboratori dal Basso è un'attività inserita nell'Azione "Innovazione per l'occupabilità" del Piano Straordinario per il Lavoro della Regione Puglia e cofinanziata a valere sul PO Puglia FSE, Asse VII "Capacità istituzionale".

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