Storytelling

02 SETTEMBRE 2014

#LdbStorytelling: Extraterrestre

Ventitreesima storia per la rubrica #LdBStorytelling.

Diventare agricoltori urbani, integrando l’agricoltura con la progettazione delle città. Era questa la sfida lanciata da “Extraterrestre”, Laboratorio dal Basso tenutosi dal 5 al 25 giugno a Trani. Attraverso un sapiente mix di teoria e pratica e sotto la guida esperta dei docenti intervenuti, i partecipanti hanno sperimentato tecniche colturali urbane, sistemi per la raccolta dell’acqua, messa a coltura “fuori-suolo”, “tetti verdi”. Una full immersion di un mese per ripensare il rapporto tra città e campagna, creando una connessione tra i due habitat.  Il bilancio dell’esperienza è molto positivo,  da segnalare i dati sullo streaming con oltre 1400 utenti in collegamento.  A raccontarci come è andata la penna di Marinella Bozzetti di Ciclomurgia, organizzatori del Ldb.

Buona lettura e alla prossima storia!

 

Quanto ci interroghiamo sul cibo che quotidianamente e continuamente entra nelle nostre case, si adagia nei nostri frigoriferi e si trasforma in mille modi per poi arrivare sulla nostra tavola?

Extraterrestre – sistemi colturali ecologici fuori suolo – è stato un Laboratorio dal Basso molto intenso che ci ha tenuti impegnati per gran parte del mese di giugno, con una successione di moduli che hanno visto protagonisti docenti, tutti italiani, attorno ai temi della produzione del cibo in contesti urbani, attraverso sistemi di coltivazione fuori suolo e adattamenti delle comuni abitazioni volti alla creazione di nuove “zone comfort” sia per gli abitanti delle stesse sia per arrivare a produrre cibo immediatamente disponibile, controllato, sano e in sintonia con i cicli naturali delle piante.

Cinque sono stati i docenti che si sono susseguiti, ognuno con un proprio tema ben preciso da affrontare ed ognuno con un approccio, ma soprattutto con una personalità fortemente differente dalle altre. È per questo motivo che ci sono rimasti tutti nel cuore e che è davvero difficile, se non impossibile, stabilire chi ci abbia lasciato da un punto di vista formativo, l’impronta più significativa. Quel che è certo è che grazie al contributo di ognuno di loro, è stato possibile aprire infinite finestre su temi e prospettive future sulle quali ci stavamo timidamente affacciando da tempo, ma che ora, più decisi che mai, saranno la solida base delle azioni della nostra associazione nell’immediato futuro.

Quello che ci sentiamo di raccontare, senza nulla togliere alle testimonianze eccellenti di Carlo Ribotto, Davide Bochicchio, Saviana Parodi e Fabio Pinzi, sono i quattro giorni trascorsi con la vivaista Isotta Camarota Perosino, la quale ci ha letteralmente presi per mano e condotti in un viaggio che va dalla scoperta della germinazione del seme alla nascita di occasioni lavorative grazie alla creazione degli orti comunitari. Erano molti i  partecipanti che  si affacciavano alla scoperta dell’origine del cibo, che quotidianamente ingeriamo, per la prima volta.

Il lavoro con Isotta Camarota è stato un vero e proprio esplorare le risorse della coltivazione fuori suolo, a partire dalla germinazione del seme nel classico vasetto dello yogurt alla costruzione delle compostiere domestiche che non dovrebbero mancare in nessun balcone d’Italia.

Il lavoro che Isotta Camarota ha svolto è stato fondamentale perché, grazie alla sua esperienza di Huerto Romita a Città del Messico, ha dato suggerimenti a tutti i partecipanti applicabili a diversi livelli a seconda del livello di esperienza di ognuno di essi. Per noi è stato fondamentale osservare quali, di tutte le infinite soluzioni che la rete o la letteratura offrono,  siano realmente efficaci e quali sarebbero potute essere adattate ai nostri climi. I quattro giorni con Isotta sono stati intensi e ricchi non solo di contenuto ma di amicizia, collaborazione, ricerca di soluzioni, e tanto altro! E’ stato bellissimo vedere come la germinazione di un seme o le infine possibilità di riprodurre una pianta abbiano suscitato entusiasmi, al punto tale da far nascere un gruppo di lavoro a conclusione del Laboratorio dal Basso.  L’obiettivo primario è quello di trasformare i nostri centri abitati in città Extraterrestri!

 

 

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183 laboratori e testimonianze
7.170 ore di lezione
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