Cinquantanovesima storia per la rubrica #LdbStorytelling!
Dall’Assistenza alla Vita Indipendente è stato un Laboratorio per definire nuovi modelli d’azione, d’intervento e presa in carico della persona con disabilità, che non sia più in termini di “cura e assistenza” ma di sostegno, appunto, alla “vita indipendente”.
Svoltosi dal 16 al 29 gennaio a Taranto, il percorso formativo è stato organizzato dai ragazzi dell’associazione Comuni(tà), che raccontano l’esperienza nel seguente racconto e ci spiegano, alle nostre telecamere, il follow up di questo Laboratorio di successo.
Buona lettura, buona visione e alla prossima storia!
Dall’assistenza alla vita indipendente - investiamo sui processi e i progetti di vita anziché finanziare le strutture
Il motivo che ci ha spinti a realizzare questo laboratorio dal basso era quello di creare un movimento di associazioni, enti, organizzazioni, famiglie e operatori in generale che si occupano di disabilità con il fine ultimo di proporre un cambiamento nell’attuale quadro normativo
regionale. Confrontandoci con l’equipe organizzativa di Laboratori dal Basso siamo invece giunti a definire un programma diverso: siamo riusciti a “spolpare” l’idea alla base del laboratorio fino a comprendere che per raggiungere l’obiettivo finale (proporre un cambiamento legislativo) è necessario percorrere dei passi preliminari, primo fra tutti avere un alta credibilità e autorevolezza. Cosa fare per raggiungere questo prerequisito? Monitorare e valutare il grado di impatto sociale che la nostra organizzazione è in grado di generare e, per far questo, dobbiamo elevare le nostre idee forza a impresa.
I diversi professionisti che si sono alternati nello spiegarci alcuni fenomeni ed aspetti dell’impresa, dal fundraising al project management, ci hanno permesso di cogliere alcuni aspetti della realtà imprenditoriale che altrimenti non avremmo colto ed in particolare ci hanno messo nella condizione di poter agire un cambiamento, prima di tutto interno e, soltanto dopo,esterno.
L’esperienza dei laboratori dal basso ci ha permesso di vagliare la soglia del tecnicismo in cui eravamo posizionati; ci ha permesso di aumentare la consapevolezza circa la complessità dei fenomeni sociali, ma soprattutto, ci ha permesso di maturare un orizzonte condiviso verso cui
dirigere il nostro operato.
L’effetto più importante che il laboratorio ha avuto in noi è stato quello di aumentare la consapevolezza delle nostre fragilità; ciò ha smosso un equilibrio che permetteva che alcuni errori venissero reiterati. Oggi siamo consapevoli di dover lavorare, e appena terminati i laboratori abbiamo dato vita a questo percorso di cambiamento, su alcuni processi di base per poter diventare un’organizzazione che promuove innovazione sociale dimostrando ciò attraverso attente valutazioni dell’impatto sociale.
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