Presentati ieri a Bari dagli assessori regionali Minervini e Sasso e dalla presidente dell’ARTI Milella i primi dati relativi all’azione sperimentale
Intraprendenti, affamati di conoscenza, audaci, curiosi: è l’identikit dei giovani chehanno preso parte, in qualità di fruitori o di organizzatori, a Laboratori dal Basso, un’azione sperimentale promossa e gestita dall’ARTI – Agenzia Regionale per la Tecnologia e l’Innovazione e dal programma regionale Bollenti Spiriti, per rafforzare le competenze di chi fa impresa sul territorio pugliese, incoraggiando la condivisione della conoscenza e lo scambio tra generazioni.
Gli assessori regionali alle Politiche giovanili e al Diritto allo studio e formazione, Guglielmo Minervini e Alba Sasso, con la presidente dell’ARTI, Eva Milella, hanno presentato i dati relativi alla prima tranche di laboratori approvati e già realizzati.
La misura, appartenente alla più ampia azione “Innovazione per l’Occupabilità” cofinanziata dall’UE attraverso il PO FSE 2007–2013, si articola in tre sottoazioni: Laboratori, Testimonianze e Mentoring. I Laboratori sono percorsi di apprendimento dal basso, ideati da giovani imprese o associazioni nel tentativo di accrescere le loro competenze imprenditoriali. Incontrare i grandi protagonisti dell’imprenditoria e dell’innovazione ed avere la possibilità di ascoltare la loro esperienza è, invece, l’obiettivo dell’azione Testimonianze. Mentoring punta a mettere al servizio di giovani imprese e associazioni, imprenditori esperti che possano dare un prezioso aiuto nella fase di start up.
Mettere in rete idee e competenze, moltiplicare le opportunità di apprendimento costruite dal basso, entrare in contatto con comunità tematiche, approfondire competenze utili per il proprio orizzonte lavorativo: interpretando queste esigenze espresse dai giovani pugliesi, la Regione e l’ARTI hanno disegnato l’azione sperimentale, proponendola al vaglio dei potenziali fruitori.
Ed ecco i numeri che descrivono in sintesi i primi risultati: 119 manifestazioni di interesse, 20 laboratori dal basso e 12 testimonianze realizzati fino ad ora e 6 nuovi laboratori in partenza a settembre, 190 co-progettazioni, oltre 60 eventi di presentazione della misura su tutto il territorio regionale, 2.500 mail di richieste di informazioni, quasi 16.000 visitatori sul sito e sulla piattaforma laboratoridalbasso.it, anche grazie allo streaming delle lezioni, 2.203 utenti della pagina Facebook.
Dei 20 Laboratori realizzati finora, 12 ricadono nell’ambito tematico dello sviluppo dell’economia della conoscenza, 5 in quello dell’innovazione sociale e 3 in quello della tutela e valorizzazione del territorio. Le proposte dei Laboratori e delle Testimonianze sono state molto diversificate, spaziando dalle grandi questioni contemporanee a temi più di frontiera. Le buone pratiche per lo sviluppo sostenibile, la progettazione europea e la mediazione culturale, l’economia della creatività e l’artigianato digitale, la valorizzazione degli archivi audiovisivi sono solo alcuni dei temi affrontati dai Laboratori dal Basso. Grazie a Testimonianze, invece, sono stati chiamati a raccontare la propria esperienza di eccellenza imprenditori ed esperti come Paolo Ronchetti (fondatore della società Equilibrium), Ottavio Crivaro (fondatore della spin-off Mox-off), Alessandro Tomasi (Università di Trento, CryptoLab TN) o Matteo Pozzi (Optit srl).
Ma non finisce qui: sono in corso di valutazione oltre 40 Laboratori e più di 20 Testimonianze. In calendario a partire da settembre 6 Laboratori: “Glocal Food Biotech” dedicato alle biotecnologie alimentari con un focus sulla globalizzazione e sul km 0 del settore food; “Semantica: teoria, tecnologie e applicazioni” dedicato allo studio della semantica e alle sue infinte applicazioni tecnologiche; “Agroecologia: sostenibilità in agricoltura” un percorso teorico/pratico di innovazione che coniuga le antiche conoscenze con le moderne metodologie scientifiche inerenti agli aspetti dell’impresa agricola; “StartUp – Just do it!” ideato persupportare i giovani che si imbattono in progetti di impresa o vere e proprie start-up/spin-off innovative; “Convergenze parallele” dedicato al confronto tra ricerca accademica e ricerca industriale e “Input & Output Doc” rivolto a professionisti dell’audiovisivo interessati ad acquisire competenze produttive e stimoli creativi nell’ambito del documentario.
“Sin dall’inizio si è presentata come una sperimentazione ‘azzardata’, che rivoluzionava tutti gli stereotipi della formazione. In questo nuovo meccanismo formativo, gli enti sono spariti, sono saltati gli intermediari: i giovani governano dall’inizio tutto il processo – ha dichiarato Minervini – I risultati sono stati sorprendenti, persino superiori alle nostre attese, tanto che, sulla scorta del successo della sperimentazione, siamo intenzionati a proseguire su questa scelta”.
Tutti i contenuti prodotti durante i Laboratori, dalle lezioni in streaming ai materiali didattici, rimangono in archivio e sono consultabili gratuitamente sul sito www.laboratoridalbasso.it. Questa circostanza allarga ulteriormente la platea dell’iniziativa, rendendola virtualmente infinita. Anche questo è l’impatto di una misura che è stata lanciata poco più di un anno fa (i bandi sono stati pubblicati a giugno 2012) e che dimostra quanto i giovani pugliesi siano a caccia di opportunità.
“Einstein diceva che se le idee non sono impossibili, non hanno alcuna possibilità di attecchire. La Regione ha fatto una scelta negli scorsi anni sul terreno dell’utilizzo dei fondi strutturali: dare la possibilità ai soggetti da sempre oggetto della formazione, cioè i giovani, di autonomizzarsi e scegliere la propria formazione”, così l’assessore Sasso, che ha proseguito “un esempio è Ritorno al Futuro, che ha messo in discussione la centralità degli enti di formazione. Abbiamo investito nella capacità dei giovani di scegliere e ricercare, puntando sul potenziamento delle competenze, ad esempio con Diritti a scuola. Laboratori dal basso è un intervento che si pone nella stessa scia di queste misure di successo”.
Da un’indagine in corso presso i proponenti dei laboratori, tesa a rilevare gli impatti dell’iniziativa, emerge che l’obiettivo primario dichiarato di Laboratori dal basso (fornire ulteriori strumenti di conoscenza specialistica) è considerato raggiunto da molti degli intervistati; inoltre, si rilevano già positive ricadute di natura lavorativa, anche oltre le attese: in particolare, dall’indagine emerge che il 5% degli intervistati ha trovato lavoro, il 7% ha fondato una start up, il 5% ha fondato un’associazione. Infine, anche l’obiettivo di entrare in contatto con una comunità tematica è stato raggiunto: il 26% degli intervistati ha avviato collaborazioni con i partecipanti e il 23% con i docenti del laboratorio.
“Per ARTI questa non è solo un’attività istituzionale: ce ne siamo innamorati, perché in questo caso più che mai partecipiamo direttamente a realizzare un’innovazione metodologica”, ha dichiarato Eva Milella, affermando poi che “fondamentale è anche il costo effettivo di ciascun laboratorio, che si aggira tra un terzo e la metà di un programma di formazione manageriale tradizionale, secondo gli standard della Commissione Europea. Ovviamente più si amplia la platea, attraverso la fruizione via streaming o in differita di tutti i contenuti, più diminuisce il costo sviluppato dalle attività per ogni fruitore”.
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